Ma cos’è per lei l’amore oggi?
L’amore ha sempre ragione. Questo signi!ca che quando c’è, quando lo si sente, è bello viverlo !no infondo.
Parla di un amore totalizzante?
Parlo della forza di certe storie. Anche al cinema. Per esempio ho voluto far parte del remake di Un uomo, una donna di Claude Lelouch perché ho sempre trovato appassionante il racconto dei due protagonisti che si incontrano per caso, un sentimento che si sviluppa nonostante siano due persone che hanno già vissuto tanto. Tanta vita gli è passata sopra, ma decidono lo stesso di vivere il loro amore, soprattutto lei a cui è morto il marito. Eravamo nel 1966, era un concetto molto moderno. Nel remake lei è la !glia di Jean-Louis Trintignant.
Che rapporto c’è con questo padre?
Trintignant nel !lm corre in macchina ma corre anche dietro le donne… Io sono la !glia di una di queste tante relazioni. Lei va a trovare il padre in una casa di riposo e cerca in lui quella !gura paterna che non ha mai avuto accanto da bambina.
A lei è mancato l’affetto paterno?
Mio padre spesso era lontano per lavoro ma è stato comunque una !gura costante della mia infanzia. I miei genitori sono ancora insieme dopo 50 anni. Certo, è sempre bello quando i genitori accompagnano i !gli giorno dopo giorno. Ma le donne si sono sempre dovute adattare alle circostanze. Pensi alle mogli dei marinai, a quelle dei soldati: erano tutta la famiglia per i !gli.
Crede alle famiglie allargate o la sua è un’idea di
famiglia “naturale”?
Dove c’è amore c’è una famiglia.
La sua primogenita Deva, bellissima, che le somiglia anche molto, stessi capelli, stesse labbra e !sico, ha già girato come modella una campagna di Dolce & Gabbana. Le piacerebbe che seguisse le sue tracce?
Non ho idea di quello che vorrà fare da grande. A 15 anni ha una sua parte molto privata che intende conservare. Questo credo che la aiuterà molto, qualunque cosa faccia nella vita. Léonie invece ama scrivere… Non so se Léonie da grande amerà il mondo dell’immagine anche lei, vedremo, per ora ama scrivere e ama la musica. Sia lei che Deva sono molto precoci. È una cosa di famiglia.
Nella sua famiglia c’è posto anche per gli animali?
Abbiamo dei gatti. Amo la loro indipendenza.
Il suo ideale di bellezza femminile?
Sono sempre stata ispirata dalle nostre attrici del neorealismo. E poi, tornando al !lm di Claude Lelouch, ho sempre pensato che Anouk Aimée fosse un’attrice meravigliosa. È un simbolo di donna francese so!sticata, elegante, e in Italia era famosa anche perché aveva girato dei !lm con Fellini: 8½, La dolce vita…
Lei è della Bilancia, che ha come segno distintivo l’equilibrio, l’attenzione all’estetica. Si riconosce in questo?
La Bilancia è alla ricerca dell’equilibrio ed è un segno d’aria. Per quanto riguarda la mia parte artistica mi ci riconosco.
Ha conosciuto e lavorato con tanti registi. Chi l’ha colpita di più?
Tutti mi hanno insegnato qualcosa. Penso a Franco Zef!relli, con il quale ho lavorato in un breve cortometraggio insieme ad Andrea Bocelli, dove io interpretavo
Tosca e Bocelli Mario Cavaradossi. Anche se è stato un piccolo momento resterà me per indimenticabile. Il suo rapporto con le donne?
Ho moltissime amiche donne. E mi piace molto lavorare anche con loro. Ho avuto la fortuna di fare !lm con Rebecca Miller, Maria Sole Tognazzi, Alice Rohrwacher. In questo momento sto girando il nuovo !lm di Kaouther Ben Hania, L’homme qui avait vendu sa peau, è un !lm sul mondo dell’arte e il mio ruolo è quello di una gallerista.
Che rapporto ha con l’arte?
Non sono un’esperta ma mi piace tantissimo andare in giro per mostre, mi lascio prendere da quel che mi emoziona. Personalmente mi allarga la mente e il cuore: mi fa toccare con mano, immediatamente, la bellezza del mondo.