September 6, 2019

I rimorsi dell’italiana più bella del mondo

Una donna di nome Monica Bellucci. Sola a Venezia 2019, dove ha (ri)presentato il suo film Irreversible, la diva ci racconta che non soffre di nostalgia, ma che un rimorso c’è l’ha. Forse… Foto LaPresse

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September 4, 2019

Monica Bellucci ha parlato ai microfoni di Radio Italia di “Irréversible – Inversion Intégral”, la rivisitazione cronologica del film del 2002 di Gaspar Noé in cui lei ha recitato con l’allora marito Vincent Cassel. Quella pellicola, che suscitò scalpore al Festival di Cannes, viene presentata nella nuova versione alla 76esima Mostra del cinema di Venezia, di cui Radio Italia è radio ufficiale.

Quando Gaspar mi ha chiamato e mi ha detto ‘Voglio montare il film in ordine cronologico’, io ero un po’ titubante”, ha detto la Bellucci aggiungendo: “Poi mi sono trovata davanti un’opera iconica, il film non è per niente invecchiato. Si sente ancora di più dualità tra violenza e poesia e anche il lavoro degli attori è messo ancor di più in evidenza” (c)

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September 3, 2019

L’intervista di Alessandro Bignami a Monica Bellucci e al regista del film, Gaspar Noé.

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September 1, 2019

Roma, 31 ago. (askanews) – Monica Bellucci tra le protagoniste alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con la nuova versione di “Irréversible”, il film di Gaspar Noé che scandalizzò il Festival di Cannes nel 2002, questa volta rimontato al contrario. Ovvero in modo corretto, in ordine cronologico e non più come un sistema di flashback.

Un film che fece molto scalpore per la scena dello stupro brutale tra lei e il suo ex Vincent Cassel. Un’esperienza molto forte, l’ha definita Monica Bellucci ma necessaria, ancora oggi.

“Questo nuovo montaggio mette più in evidenza il contrasto tra la bellezza e la violenza, è chiaro che sono temi polemici ma credo che ora questi temi vadano affrontati. Io ho fatto questo film 17 anni fa e la differenza è che oggi ho dei figli e vedo le loro generazioni che sono diverse, c’è più apertura sono più preparati rispetto a noi. Bisogna quindi trovare un terreno di comunicazione per tutti perché anche la brutalità dell’abuso può toccare chiunque e secondo me e credo secondo tutti non si tratta di fare una guerra ma trovare argomenti che possano far evolvere il rapporto uomo-donna”.

Un film rischioso, ha detto l’attrice, come tanti altri film che sono un pugno nello stomaco ma servono ad aprire dibattiti. Anche se non è stato facile girarlo.

“L’ho scelto perché mi sono permessa di entrare in questa atmosfera così violenta perché ho raccontato la violenza ma non ne ho subita alcuna, quando l’ho fatto ero in zona protetta assoluta, ero libera da ogni rischio, il mio corpo era un oggetto in mio potere ed ero riuscita come ad avere un distacco dal mio corpo”.

Oggi però le cose sono cambiate. Prima di accettare un film ci pensa a lungo.

“Ora quando mi chiedono di fare un film penso molto a come possono reagire le mie figlie, loro e i compagni di scuola, quindi pensi che se fai una cosa un po’ scabrosa o scottante poi chissà che impatto avrà, forse quindi ci rifletterei due volte prima di accettare una cosa così potente e forse ne parlerei prima con loro”.

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September 1, 2019

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August 22, 2019

Del passato non ha nostalgie, del futuro nessuna paura: «La belle Bellucci» nella vita ama cambiare tutto, anche gli uomini. Ma le amiche no, perché «l’amicizia è la più alta forma d’amore». Però non chiedetele di quel vestito a fiori…

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Volo di ritorno. Incastrato nel buio tra due corpi ronfanti, appena sotto la Via Lattea, ripenso all’incontro con Monica Bellucci. Mi torna in mente la storia del gatto con il topo. Una gattona di fatale bellezza e un topone in missione con l’obiettivo decisamente ambizioso di stanarla. Metteteli nello stesso ring, suonate il gong e fate partire le lancette del tempo. Botte da orbi, truccate da sorrisi maliardi e sospiri che stenderebbero il nipotino di Al Capone. 109 minuti di corpo a corpo e indovinate chi finisce al tappeto? Avete indovinato. A proposito di uomini, conigli e toponi incastrati. «Mi  isegnano così», dice Jessica Rabbit con il colpo di genio che la scagiona da ogni misfatto di seduzione criminale. Lei, Monica Bellucci, somiglia al disegno che ne ha fatto Milo Manara. Una statua del desiderio oltre che di cera, come si vede nel museo di Parigi. Un’astrazione di carta e matita che, quando si anima e diventa carne, semina il caos. Se poi ti spingi a pensare che, sotto quella magnifica astrazione, esiste e insiste una donna vera, che non è vegana, mangia, beve, onnivora, fa sesso e pipì, sei bello che andato. Una mongolfiera destinazione paradiso. O inferno. Dipende dalle tue attitudini.

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