May 31, 2015

È un autunno che sa di estate quando incontriamo Monica Bellucci, tornata in Umbria, a Città di Castello, per trascorrere alcuni giorni insieme ai genitori. È in compagnia delle figlie, Deva e Loonie. Monica è slanciata, un tubino nero avvolge la sua figura, scarpe col tacco, i capelli scuri, con la riga in mezzo sono sciolti e le incorniciano il viso.

intervista realizzata da Veronica Barelli in collaborazione con la redazione di the Mag – testo diCristina Crisci


Monica Bellucci e Alberto Burri

FOTO ESCLUSIVA PER THE MAG

Alberto Burri e Monica Bellucci insieme nel periodo in cui vennero inaugurati a Città di Castello gli Ex Seccatoi del Tabacco (correva l’anno 1990). La foto, una delle poche se non l’unica che ritrae accanto queste due grandi personalità dell’Umbria e dell’Altotevere, è stata scattata poco prima dell’inaugurazione del grande spazio espositivo che contiene oltre 120 opere del maestro. Dietro la macchina fotografica c’era Primetto Barelli, recentemente scomparso e ben scolpito nei ricordi di Monica Bellucci: «Primetto era una persona positiva, piena d’amore, prendeva la vita a braccia aperte, le stesse braccia piene di calore con le quali mi ha accolta ogni volta e che oggi mi sono mancate»


È un tripudio di femminilità, eleganza e sensualità. È appena scesa dalla macchina, è circondata dai parenti e sembra quasi che la realtà richiami l’immagine di quella famosa pubblicità di cui è testimonial. La cornice di una famiglia italiana, unita e festosa, con i bambini che si rincorrono nel cortile, le donne che parlano, gesticolano, si salutano calorosamente. Un’atmosfera allegra.

Di gente intorno ne passa diversa e non ce n’è uno che non la noti, non c’è una persona che non si volti a guardarla. Riusciamo a scambiare due parole con lei nella sala Rosa del Castello di Sorci, riservata per un pranzo di famiglia, dove ci accoglie con un sorriso. Gli occhi neri, intensi e luminosi sono gli unici gioielli che indossa. La sua semplicità è spiazzante: Monica è spontanea, diretta, non ha niente di artefatto, mentre parla gesticola con le mani, sono belle pure quelle.

Dunque, Monica, lei è attualmente impegnata nei Balcani per girare la seconda parte del film «On the milky road» con Emir Kusturica. Un film cupo e violento che l’ha portata a chiedersi perché finiva sempre a recitare in ruoli torbidi con registi che hanno degli universi un po’ noir in scene piene di dolore. Com’è lavorare con un genio eclettico come Kusturica?

Monica Bellucci: «Il film è una storia d’amore ambientato in tempo di guerra ed è girato in mezzo alla natura selvaggia, è diviso in tre capitoli ed Emir è anche protagonista. Per me è stata ed è tuttora una grande esperienza per il mio percorso di attrice. Lui è un artista completo: regista, scrittore, musicista, produttore, ma più di tutto Kusturica è un essere umano sorprendente».

Perché pensa che Kusturica abbia scelto lei per questo ruolo?

Monica Bellucci: «A questa domanda non so rispondere, magari bisognerebbe chiederlo a lui!».

Tra l’altro proprio nelle scorse settimane al San Marino Film Festival di cui era ospite, Emir Kusturika ha parlato con entusiasmo di Monica: «È un’ attrice dalle grandi potenzialità, non ancora sfruttate nei 51 titoli da lei finora girati. Io le tolgo l’involucro d’icona e la riporto sulla terra. Ne faccio una donna comune. Nella quotidianità della vita, sta rivelando appieno per la prima volta le sue capacità d’interprete».

«Ogni esperienza cinematografica è stata molto importante per me, per la mia crescita umana e professionale, francamente io spero che ci possano essere ancora tanti ruoli

Sono tanti infatti i ruoli che lei ha interpretato: da ‘Malena’ di Tornatore alla ‘Maddalena’ per Gibson fino ad una donna violentata in ‘Irreversibile’. Quale regista manca e quale ruolo al suo film da sogno nel cassetto?

Monica Bellucci: «Ogni esperienza cinematografica è stata molto importante per me, per la mia crescita umana e professionale, francamente io spero che ci possano essere ancora tanti ruoli e non mi voglio precludere nulla dal punto di vista professionale, spero in tanti film e con tanti registi diversi!».

Lei ha lavorato con Francis Ford Coppola, Keanu Reeves, Bruce Willis, Gérard Depardieu, Robert De Niro, Alain Delon, quali di loro è il più affascinante?

Monica Bellucci: «Scelgo un film in base al regista e al copione e la fortuna ha voluto che io potessi lavorare con attori di talento. É difficile però dare un’opinione, fare un nome piuttosto che un altro: invece posso dire che ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa di diverso, ognuno di loro è stata un’esperienza».

Monica mamma, Monica attrice: come convivono questi due aspetti del suo essere donna?

Monica Bellucci: «A volte, purtroppo, con difficoltà, come tutte le donne che lavorano. Per me stare con le mie figlie è meraviglioso».

Che rapporto ha con loro?

Monica Bellucci: «Io sono una donna molto mediterranea, le mie figlie sono il fulcro della mia vita».

«Quello che conta non è dove si torna, è da dove si arriva e io vengo da qui».

Città di Castello, l’Umbria, le sue radici: pensa mai di poter tornare a vivere qui?

Monica Bellucci: «Quello che conta non è dove si torna, è da dove si arriva e io vengo da qui».

Il prossimo anno, il 2015, a Città di Castello si celebra il centenario di nascita di Alberto Burri: cosa pensa dell’arte di questo maestro del ‘900?

Monica Bellucci: «Cosa penso? Dicono che l’Umbria sia un paese di santi e di pazzi, ma questo vuol dire anche di grandi artisti…».

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