Monica Bellucci: più donna più bella
Il simbolo della bellezza italiana nel mondo: “un saluto gioioso alla mia giovinezza biologica”
Mer 2011 | di Boris Sollazzo | Interviste Esclusive
Monica Bellucci. Un nome e un cognome che, pronunciato a qualsiasi latitudine, a chiunque evoca qualcosa. Simbolo della bellezza, ultima diva, attrice internazionale e madre felice, da “Malèna” a “Matrix”, ha recitato in Europa come ad Hollywood. Ce la invidiano in tutto il mondo, anche se ormai dobbiamo condividerla con la Francia. Bella, profonda e anche autoironica, se si pensa a come ha reagito all’esilarante imitazione di Fiorello su Viva Radio 2.
Da poco ha presentato “Monica Bellucci”, libro fotografico: perché? Un sussulto di vanità?
«No, ma trovavo un peccato che queste foto così belle vivessero magari per un solo giorno sui giornali. Grandi fotografi, bellissimi ritratti, finivano negli archivi. Mentre ero incinta di Leonie, avevo tempo e ho deciso di sceglierne alcune perché diventassero una sorta di autobiografia fotografica. Ecco perché ci sono alcune esclusioni eccellenti: ho voluto istantanee dietro le quali ci fosse una storia, che mi ricordassero un momento, un’emozione speciale. E poi volevo fare un discorso sul corpo e sul viso, così non ho voluto copertine né pubblicità e pochi scatti di moda. Infine, essendo io solo la musa di questi grandi artisti, pensavo che per me bastasse la fortuna di essere ripresa da loro. Se solo ci penso… sui banchi di scuola, nella mia piccola provincia, sognavo sulle loro foto e ora ci sono dentro. Comunque, proprio per questo i proventi del libro andranno in beneficenza all’AGOP (Associazione Genitori Oncologia Pediatrica: www.agoponlus.com) e a Parole de Femmes, un’associazione francese per la difesa delle donne».
Come vive il rivedersi in vent’anni di foto? Orgoglio o nostalgia? E come mai tanti nudi?
«Amo il nudo, per la sua sincerità e la sua verità, certo va ritratto con eleganza. Questo libro per me è un addio alla giovinezza, lo dico senza dolore né tristezza, sono 20 anni di viaggi e incontri racchiusi in queste pagine. Non a caso il volume finisce con le foto delle mie due bambine, l’ultima è fatta ad un mese dal parto in cui ho dato alla luce Leonie. Sì, è un saluto gioioso alla mia giovinezza biologica».
Come si sente in questo momento di passaggio?
«Mi sento molto bene con me stessa, non potrebbe essere altrimenti, sono molto felice. Certo a 20 anni non avrei mai creduto al fatto di essere così felice a 40, ma ho due figlie che adoro, amici strepitosi, una famiglia che mi rende felice. Ed è uno stato di grazia prezioso che spero non passi. Ecco, se ho un sogno nel cassetto, è proprio che rimanga tutto così com’è. Certo, non sono più la ragazza delle foto, è la verità e devi farci i conti. Sono pronta ad affrontare la vecchiaia, mi piacerebbe solo viverla con la salute dalla mia parte».
Sei una donna che ha sempre difeso le donne. Lottando per loro, prendendo posizioni forti. Cosa pensi degli scandali politico-sessuali italiani?
«Che è un discorso vecchio come il mondo. Che l’ultima volta che sono venuta in Italia, sei mesi fa, i discorsi e gli scandali erano gli stessi, cambiavano solo i nomi. Che l’Italia ha tanti talenti, ma ha un enorme problema di natura politica ed economica. E che la donna che attrae l’uomo di potere per ottenere favori è questione molto antica. Penso alla Hollywood degli anni ’50, alle attrici e ai produttori. L’uomo capobranco e la donna schiava sono il male del mondo, non solo di oggi. Noi donne dobbiamo diventare libere nella testa, siamo le prime a doverci liberare. Non dimentichiamo mai che noi possiamo fare tutto come gli uomini e in più facciamo anche i figli. Riguardo a queste ragazze, il discorso sta tutto qui, al di là dell’età: io a 17 anni non avevo nulla della minorenne. Ero una donna adulta, ero praticamente come adesso».
Per lei la bellezza è mai stata un peso?
«La bellezza non è un peso, semplicemente perché passa. è un periodo biologico di una donna, e quindi, anche se rappresentasse un peso – ma come si fa a lamentarsi di essere attraenti e in salute? – anche se crea discriminazioni, succede, ma puoi sempre dimostrare che sei altro e soprattutto oltre – è un periodo della vita relativamente breve. Quella che rimane è la bellezza interiore e quella va coltivata».
Suo marito Vincent Cassel cos’ha detto sfogliando il libro?
«Ha detto: “senti una cosa, ma tu non avevi incontrato Manara? Perché non ti fai fare un disegno da lui?”. Un’idea grandiosa, perché portava bellezza e italianità all’opera. E anche molto humor».
Lei non ha mai rinnegato la moda, come molte altre attrici che provenivano da essa.
«E non lo faccio neanche ora, è un mondo che mi ha dato tanto. Io conosco la passione dei fotografi, so della solitudine e delle sofferenze di una modella, ho visto e sentito la tensione che prova uno stilista durante una sfilata che presenta la sua nuova collezione. Non mi piace vivere dentro le scatoline, far parte delle “famigliole”, non me ne frega niente e faccio quello che mi pare. E non mi piace, come molti del mio ambiente fanno, ruotare attorno al mio ombelico. Invecchiare ti aiuta a prenderti meno sul serio».
Che eredità spera di lasciare alle sue figlie?
«I figli vengono su, crescono come vogliono loro. Ora le mie bambine sono piccole, ho ancora un po’ di controllo e cerco di dare loro tantissimo amore: viaggiano con me, stanno il più possibile con me. Credo che, se mi rispetteranno da grandi, sarà solo per questo, non per regole sociali o educative. Vorrei avere una complicità con loro anche quando cresceranno, sebbene io stessa so che tante cose non le dico a mia madre. Le accompagnerò finché posso nel cammino della vita, finché non voleranno via con le loro forze».
DALLE PASSERELLE AL SET
Nata a Città di Castello, il 30 settembre del 1964, inizia a lavorare come modella. La carriera cinematografica comincia con ”Vita coi figli” di Dino Risi. Segue “La riffa”. Nel 1992 compare nel film “Dracula” di Francis Ford Coppola. Gira “I mitici – Colpo gobbo a Milano”, diretta da Vanzina e poi “Malèna” di Tornatore. Arriva poi l’incontro con Vincent Cassel con il quale gira “Irreversible”. Interpreta poi “Matrix Reloaded”, “Matrix Revolutions” e veste i panni di Maria Maddalena ne “La passione di Cristo” diretta da Mel Gibson. è tra i protagonisti di “Ricordati di me” di Gabriele Muccino. Nel 2005 è una strega ne “I fratelli Grimm” e una prostituta nel film “Per sesso o per amore?” di Blier. Nel 2006 Paolo Virzì la dirige in “N (Io e Napoleone)”. Nel 2007 è nel film “Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi” di Giovanni Veronesi. Nel 2008 partecipa al Festival di Cannes con “Sanguepazzo” di Giordana. Ha da poco pubblicato un libro di fotografie. Nel 1999 ha sposato Vincent Cassel, dal quale ha avuto due figlie.